La prevenzione maschile al centro della Giornata mondiale della salute sessuale
Mercoledì 4 settembre 2024 è la Giornata mondiale della salute sessuale, un’occasione collettiva per continuare a sensibilizzare la popolazione, soprattutto maschile, sull’importanza di monitorare periodicamente la loro condizione di salute fisica. Parlare di salute sessuale resta ancora un tabù, anche con il proprio medico. Ma evitare una visita urologica o procrastinarla può incidere sull’insorgenza di alcune patologie, rallentando i tempi di diagnosi e di cura delle stesse. Un disturbo in crescita tra gli uomini, e che solitamente si manifesta dopo i cinquant’anni, è la disfunzione erettile. Si stima che in tutto il mondo, nel 2025 ne soffriranno 322 milioni di uomini.
La disfunzione erettile: cos’è e perché si manifesta
Si tratta di un disturbo di natura organica che consiste in una mancata erezione, difficoltà a mantenerla ed eiaculazione precoce. La disfunzione erettile conosce molte cause e, cosa più importante, non è correlata unicamente all’invecchiamento. Molti giovani a partire dai 20 anni purtroppo sperimentano questa condizione: le ragioni in questo caso sono in primis psicologiche, dovute all’ansia da prestazione, stress e mancanza di autostima. Sono tutti fenomeni riconducibili a una vita trascorsa principalmente online, sui social network. La disfunzione erettile giovanile può però anche essere determinata dal sovrappeso, da patologie correlate come il diabete, da malformazioni congenite e dal consumo di alcol e droghe. La disfunzione erettile che colpisce gli uomini dai cinquant’anni in su, è per lo più causata dalla riduzione di testosterone, ma anche da altre patologie come quelle cardiovascolari o aterosclerosi.
Giovani e prevenzione
Fare sport, ridurre il consumo di alcol e smettere di fumare: modificare il proprio stile di vita va oltre la cura, è prevenzione. In età giovanile una vita sana è certamente più sacrificante, ma gli effetti a lungo termine tutelano la salute in generale, compresa quella sessuale. Affidarsi a uno psicologo per scavallare le proprie insicurezze e superare il tabù della sessualità attraverso il dialogo e l’ascolto, è anch’essa senz’altro una mossa efficace per prevenire la possibilità che tali disturbi possano manifestarsi in età così precoce.
Adulti e prevenzione
Anche per gli uomini più adulti, il dialogo con uno psicologo o uno psicoterapeuta può essere fondamentale per minimizzare i disagi legati al disturbo della disfunzione erettile. Parlarne con il proprio partner è altresì utile, trattandosi di un problema che si riversa sulla coppia. Se le donne parlano apertamente tra pari delle problematiche legate alla salute femminile e riproduttiva, gli uomini ne sono ancora frenati: complice la concezione secondo cui l’uomo non può mostrarsi debole.
Disfunzione erettile e terapia farmacologica
L’autodiagnosi e l’automedicazione sono due comportamenti facili da mettere in atto, sapendo che internet e la globalizzazione hanno reso tutto -informazione e farmaci- completamente accessibili a chiunque. Curare la disfunzione erettile significa innanzitutto sottoporsi a una visita andrologica e aspettare che sia il medico a prescrivere i farmaci da assumere. L’Italia è il secondo Paese al mondo, dopo il Regno Unito, ad aver speso milioni di euro per l’acquisto di farmaci per trattare la disfunzione erettile. Parliamo di 200 milioni, secondo quanto riportato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Oltre ai farmaci, è noto un diverso approccio terapeutico basato su onde d’urto a bassa energia, per stimolare il microcircolo vascolare.
Prevenire la disfunzione erettile è possibile dunque attraverso controlli più frequenti, stile di vita sano e, soprattutto, il dialogo. Sia con il proprio medico curante sia con uno specialista, oltre che con lo psicologo. L’educazione sessuale, argomento molto dibattuto in Italia e che evidenzia importanti differenze nel confronto con gli altri Paesi europei, sarebbe di certo un’altra modalità efficace di fare prevenzione. Soprattutto a una fascia d’età giovanissima, che inizia a conoscere il proprio corpo.