Il 3 dicembre di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, nata per promuovere consapevolezza, inclusione e diritti per un gruppo di cittadini troppo spesso invisibile. Promossa dalle Nazioni Unite, questa giornata rappresenta un invito concreto a riconoscere le barriere (fisiche, sociali, culturali) che ancora oggi impediscono a molte persone di partecipare pienamente alla vita.
Una questione globale, una sfida personale
Nel mondo vivono oltre un miliardo di persone con disabilità, ovvero circa il 15% della popolazione globale, secondo i dati della World Health Organization (WHO). La Giornata serve anche a ricordarci che “disabilità” non significa un solo tipo di condizione: la disabilità può essere fisica, sensoriale, motoria, intellettiva, mentale. Ognuna richiede attenzione, diritti e inclusione.
Il contesto italiano
E in Italia? Secondo gli ultimi dati disponibili dell’ISTAT, nel nostro Paese vi sono circa 3,1 milioni di persone con disabilità, pari a circa il 5,2% della popolazione. Di queste, una parte significativa (e soprattutto anziana) convive con limitazioni gravi che impediscono lo svolgimento di attività di vita quotidiana. Un dato allarmante riguarda il lavoro: nella fascia d’età 15–64 anni, solo circa 32-33,5% delle persone con disabilità risulta occupata, contro il circa 60% della popolazione senza disabilità.
Questa disparità riflette non solo difficoltà di accesso al mercato del lavoro, ma spesso anche carenze nell’inclusione attiva, nelle misure di adattamento, nella formazione e nei servizi di supporto. Oltre all’occupazione, un’altra dimensione critica è quella economica e sociale: secondo un recente rapporto, circa un terzo delle persone con disabilità in Italia è a rischio povertà. Spesso, infatti, le famiglie devono sostenere costi elevati per cure, adattamenti, assistenza: si tratta di un peso aggiuntivo, in un contesto in cui i servizi e il sostegno pubblico non sempre sono adeguati.
Innovazione e inclusione: quando la tecnologia può aiutare
Negli ultimi anni, diversi studi e progetti hanno cercato di trasformare la sfida dell’inclusione in opportunità, puntando sull’innovazione. Un esempio recente è un sistema di intelligenza artificiale progettato per facilitare l’incontro tra persone con disabilità e potenziali datori di lavoro. Il progetto, pensato come piattaforma di “job matching inclusivo”, ha mostrato che la tecnologia può essere uno strumento concreto per superare gli ostacoli legati a discriminazione, lentezza burocratica, mancanza di informazioni.
Un altro ambito riguarda l’uso di tecnologie “assistive” in contesti lavorativi o produttivi: è stato progettato un dispositivo multimodale studiato per migliorare il benessere di lavoratori con disturbi dello spettro autistico e che interagiscono con robot collaborativi. Questo tipo di approccio potrebbe contribuire a rendere il lavoro accessibile anche a chi ha una neurodiversità.
Si tratta di due esempi che dimostrano come salute, innovazione e inclusione possano andare di pari passo, diventando un investimento in dignità.
Oltre il 3 dicembre
Rendere la società più inclusiva è un’opportunità di crescita collettiva, che permette di valorizzare talenti, creatività, esperienze diverse. Inoltre, favorisce coesione sociale, equità, benessere per tutti. La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità ci ricorda questo: che la salute non è solo non avere malattie, ma è diritto a partecipare, a essere accolti, a includere.