Terrae novae: exploring space new frontiers. Una conversazione con Samantha Cristoforetti
Si è svolta il 4 settembre la seconda Recordati Lecture, con un’ospite straordinaria che ci ha portati oltre l’orizzonte, Samantha Cristoforetti.
Una grande giornata per il team Recordati Italia, aperta da Massimo Grandi – Vice President Southern Europe SPC Region and General Manager Pharmaceuticals Italy – in cui l’astronauta ESA intervistata da Riccardo Luna – direttore di Italian Tech – ha raccontato al pubblico della sua formazione, del futuro dell’esplorazione spaziale e degli esperimenti che ha condotto durante le missioni nella Stazione Spaziale Internazionale.
“Realizzare il sogno della tua vita credo che ti dia molta tranquillità e la serenità di pensare ad altro. Quando hai raggiunto il grande sogno di bambina, credo che ci sia spazio per concentrarsi su altri tipi di sogni, più legati a capire che cosa vuoi lasciare.”
“Alla fine per la storia del mondo, che nello Spazio ci vada io o qualcun altro non cambia nulla, però ci sono tante cose da costruire invece che possono fare una differenza per il futuro dei nostri figli qui in Europa. Quindi credo di sentire una grande serenità sulle soddisfazioni personali e una voglia di contribuire a quello che lasciamo a chi ci succederà”.
“L’esperienza di vivere così a lungo nello Spazio ti aiuta a ridurre la vita all’essenziale, si apprezza moltissimo la qualità delle relazioni con le persone che sono con te e quindi ti rendi conto di quanto devi investire anche in queste relazioni perché alla fine sono quelle che determinano la qualità della tua vita”.
“La stazione spaziale è un grande laboratorio e, devo dire, l’industria farmaceutica è forse è una di quelle più interessate agli esperimenti, tra questi la crescita dei cristalli proteici, molto complessi nella loro struttura tridimensionale, che li rende difficili da far crescere sulla terra per l’influenza della gravità. Studiarne la struttura permette di capirne anche la funzione e quindi è una delle aree di ricerca, anche in prospettiva di sfruttamento commerciale e di eventuali future strutture spaziali private”.