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La digital health per innovare l’approccio alla salute mentale

Danila De Stefano è psicologa. Dopo un’esperienza all’estero come terapeuta in cliniche psichiatriche, ha fondato nel 2019 Unobravo, piattaforma che offre servizi di assistenza psicologica.

De Stefano è impegnata attivamente nei temi dell’healthcare e la sua missione è combattere gli stereotipi sulla salute mentale.

Cosa pensi della digital health?

La Digital Health sta rivoluzionando il panorama della sanità. L’innovazione in questo campo ha portato una serie di vantaggi significativi. Innanzitutto, ha migliorato l’accessibilità ai servizi sanitari. Ha permesso, inoltre, di ridurre i costi operativi, rendendo i servizi più convenienti, e ha consentito maggiore flessibilità e accessibilità. Personalmente, tra tutti i benefici apportati dalla Digital Health, l’aspetto che ritengo più utile è proprio l’aumento della flessibilità e dell’accessibilità ai servizi grazie a cui le persone possono accedere a cure e consulenze ovunque si trovino.

Con la diffusione della Digital Health è anche migliorata l’efficienza nei processi di diagnosi e il trattamento e la condivisione delle informazioni tra professionisti sanitari sono diventati più semplici e veloci. Attraverso la digitalizzazione dei dati è, inoltre, possibile adattare e personalizzare maggiormente le terapie in base alle esigenze specifiche dei pazienti, migliorando l’efficacia dei piani di cura.

 

Il rapporto non di persona, ma da remoto, come cambia l’esperienza con lo psicologo?

La psicoterapia online funziona quanto quella in presenza. Negli Stati Uniti, la terapia da remoto è sdoganata da oltre un decennio ed esistono numerosi studi che ne dimostrano l’efficacia. In particolare, la terapia online può essere un potente strumento per il trattamento di condizioni di sofferenza psicologica come depressione, disturbi d’ansia o disturbo post-traumatico da stress, ma anche gioco d’azzardo patologico o dipendenza da alcool. Persino terapie per le quali tradizionalmente si pensava fosse necessaria la presenza fisica, come l’EMDR, si sono dimostrate efficaci in modalità online. 

Inoltre, la terapia svolta in digitale offre l’opportunità di creare una relazione terapeutica efficace. La comodità di svolgere le sedute nel proprio ambiente domestico può favorire l’apertura del paziente, arricchire la comprensione terapeutica e contribuire a creare una connessione più profonda. 

Infine, non bisogna dimenticare, che ci sono persone che, senza l’opzione dell’online, non potrebbero mai avere accesso a un percorso di psicoterapia. Ad esempio, coloro che abitano in periferia o in aree rurali, oppure hanno ritmi di lavoro intensi, figli piccoli, impossibilità a far fronte a costi elevati. Alcuni, invece, possono avere problemi di mobilità oppure avere condizioni fisiche o psicologiche che impediscono loro di svolgere le sedute in presenza. Tutte queste persone potrebbero, per ragioni diverse, non riuscire mai a recarsi nello studio di uno psicologo per prendersi cura del proprio benessere psicologico.

La psicoterapia online rappresenta una vera e propria rivoluzione e si integra perfettamente con la terapia tradizionale in presenza.

 

Perché abbiamo bisogno di Unobravo?

I temi legati alla salute mentale e al ricorso alla terapia sono ancora oggi circondati da tabù e pregiudizi. Spesso si associa la psicoterapia al trattamento di gravi disturbi e patologie, quando, in realtà, rappresenta prima di tutto un atto di amore verso noi stessi. La terapia psicologica può essere d’aiuto a chiunque: non solo a coloro che soffrono di gravi disturbi o che manifestano difficoltà molto grandi e palesi, ma anche a chi sta attraversando un periodo particolarmente sfidante e sente la necessità di un supporto esterno, così come a chi desidera esplorare se stesso, aumentare la consapevolezza di sé e intraprendere un percorso di crescita personale. Qualunque sia il motivo per cui decidiamo di rivolgerci a un terapeuta, è importante tenere a mente che la terapia ha effetti benefici e contribuisce a migliorare il nostro benessere mentale, fisico ed emotivo, consentendoci di vivere meglio con noi stessi e con gli altri. Tutti, in fondo, abbiamo bisogno di “uno bravo”!

 

Una piattaforma digitale può aiutare a superare tabù e pregiudizi della salute mentale? 

In Italia, purtroppo, lo stigma è ancora molto diffuso, c’è scarsa consapevolezza dell’importanza di coltivare il benessere della mente e le politiche di prevenzione sono ancora molto carenti. Inoltre, la cultura del machismo, di cui il nostro Paese è ancora fortemente impregnato, spinge molte persone a reprimere e censurare le emozioni e a credere che mostrare le proprie fragilità sia un segno di debolezza. Nella mia esperienza, ho potuto notare come nei Paesi anglosassoni l’approccio sia molto diverso, questo anche grazie a campagne di sensibilizzazione pubbliche che incoraggiano le persone a segnalare eventuali disagi e a chiedere aiuto, apertamente e senza vergogna. 

Affinché si possa finalmente abbattere lo stigma e normalizzare l’accesso alla terapia, è necessario portare l’attenzione sull’argomento e creare occasioni di dialogo, scambio e riflessione. Noi di Unobravo siamo da sempre in prima linea in questa rivoluzione gentile. Siamo profondamente convinti che parlare di salute mentale e fare cultura siano i primi, fondamentali passi per superare i tabù e i pregiudizi e dare vita a un mondo in cui l’accesso alla terapia sia considerato normale. Per questo ci impegniamo ogni giorno ad accendere i riflettori sull’argomento, promuovere l’educazione, creare spazi di confronto aperti e inclusivi e promulgare una cultura del benessere mentale. A conferma del nostro impegno sociale, ad aprile 2022 siamo diventati Società Benefit, con l’assunzione nell’oggetto sociale di uno specifico impegno al perseguimento di un ampio beneficio comune.

 

Come funziona la piattaforma?

Trovare uno psicologo o psicoterapeuta in linea con le proprie esigenze e necessità può non essere semplice. Spesso ci si affida al “passaparola”, chiedendo consiglio ad amici o a conoscenti. Questo approccio può portare a scelte basate su criteri non sempre congrui alla propria situazione clinica. Scegliere un terapeuta non adatto alle proprie esigenze o con cui non si riesce a stabilire una buona connessione può generare un senso di frustrazione nel paziente e persino portarlo a interrompere il percorso di terapia.

Per ovviare a ciò, Unobravo ha messo a punto un sistema che mette in contatto pazienti e terapeuti basandosi su valutazioni e scelte di natura analogica e “umanistica”. 

Una volta atterrato sul nostro sito, l’utente è invitato a completare un semplice questionario che presenta alcune frasi e affermazioni in cui ciascun paziente può rispecchiarsi o meno e che vanno a investigare vari aspetti della psiche e della quotidianità: dalle difficoltà psicologiche e relazionali al desiderio di crescita personale. Le esigenze e le problematiche emerse dal questionario vengono poi incrociate, attraverso la nostra tecnologia, con le esperienze e le competenze dei nostri terapeuti. Se si hanno problemi di coppia o familiari, il sistema potrà, ad esempio, selezionare uno psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, quindi esperto in questo tipo di dinamiche. Lo stesso approccio si applica a qualsiasi altra problematica; possiamo, infatti, contare su un team di di oltre 4.000 professionisti con orientamenti e specializzazioni diversi. Dopo un primo colloquio conoscitivo gratuito, è, poi, il paziente a decidere liberamente se iniziare il percorso di terapia con Unobravo.

 

Come assicurate la qualità dei professionisti?

Dalla sua nascita, Unobravo si è posto l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per la psicologia online, fornendo un servizio di eccellenza. Per garantire il massimo della qualità a tutti i nostri pazienti, mettiamo moltissima cura nella scelta dei terapeuti che collaborano con noi. Abbiamo un team HR, composto da psicologi, preposto a vagliare le candidature e a selezionare i terapeuti da inserire nella nostra équipe clinica. Valutiamo ciascun potenziale nuovo membro secondo i criteri tradizionali, come curriculum formativo ed esperienze professionali, ma anche attraverso un colloquio di orientamento, che ci permette di individuare attitudine, competenze e soft skills del candidato. 

Oltre a mettere molta attenzione in fase di recruiting, seguiamo ciascuno dei nostri terapeuti con formazioni costanti e supervisioni. Per essere sicuri di portare il meglio della psicologia nelle case di quante più persone possibili, abbiamo, inoltre, messo a punto e implementato il “metodo Unobravo”, il nostro fiore all’occhiello, che, ad oggi, ci ha permesso di supportare oltre 150.000 pazienti. 

 

Come è nata l’idea di Unobravo?

Sono una psicologa e, come non manco mai di sottolineare, anche noi psicologi ricorriamo al supporto di altri professionisti della salute mentale. Ho avvertito l’esigenza di ricevere un sostegno psicologico in diverse fasi della mia vita, in particolare nel 2016, dopo il mio trasferimento a Londra, al termine della laurea in Psicologia Clinica. Nel Regno Unito, ho lavorato in diverse realtà: dall’università ad alcune cliniche psichiatriche e charities. In particolare, queste ultime avevano ritmi di lavoro molto sostenuti e turni sia diurni che notturni, che rendevano l’esperienza davvero molto intensa e impegnativa. A ciò si aggiungeva il fatto che mi trovavo in una grande metropoli, dove integrarsi e stabilire relazioni personali non era sempre semplice e scontato. In quel particolare frangente, ho sentito la necessità di confrontarmi con un professionista. Tuttavia, ho scoperto che la realtà del mercato rendeva il supporto psicologico un lusso che non potevo permettermi. i costi elevati erano proibitivi per una ragazza al suo primo impiego e le lunghe attese per ottenere un appuntamento non mi avrebbero permesso di ricevere un supporto in quel momento.

Questo stato di frustrazione mi ha portato a interrogarmi su come le altre persone in situazioni simili alla mia affrontassero questa sfida e perché, persino nel 2016, l’accesso al benessere psicologico non fosse alla portata di tutti. Ho, quindi, iniziato a offrire sessioni di terapia online in italiano ad altri expat. La richiesta è cresciuta rapidamente e, dopo alcuni mesi, ho deciso di coinvolgere alcuni colleghi fidati. Insieme a loro, un core team di nove psicologi, ho potuto dare vita a un progetto più ampio e strutturato: Unobravo. Oltre al mio compagno e braccio destro, Gregorio Maria Diodovich, ora COO di Unobravo, gli esordi di questo progetto hanno visto il forte coinvolgimento anche delle colleghe Corena Pezzella e Valeria Fiorenza Perris, oggi rispettivamente HR Manager e Clinical Director.

 

Quali iniziative o eventi avete immaginato per combattere i pregiudizi sulla salute mentale?

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un forte progresso del dibattito pubblico e a un crescente interesse da parte delle persone e delle istituzioni verso i temi di salute mentale. Nonostante questi segnali molto positivi, è però, importante continuare a parlarne e non fermarsi mai!

Per questo, dallo scorso anno, abbiamo iniziato a promulgare la cultura del benessere psicologico anche attraverso la realizzazione di eventi in presenza, che ci hanno offerto la possibilità di raggiungere un pubblico ampio ed eterogeneo. Lo abbiamo fatto a maggio 2022, durante il mese dedicato alla consapevolezza della salute mentale, con Felicittà – Il festival della salute mentale e ad ottobre 2022, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, con la Don’t Escape Room: un cammino introspettivo per educare le persone all’accoglienza emotiva. Quest’anno, a maggio, abbiamo lanciato la campagna UNDRESSED, in cui abbiamo invitato le persone a spogliarsi dai pregiudizi e mettersi a nudo. 

Infine, per questa Giornata Mondiale della Salute Mentale, abbiamo lanciato la campagna #PensatiGiusto, che ha l’obiettivo di incoraggiare le persone ad acquisire una maggiore consapevolezza di sé, imparando ad abbracciare ogni pensiero ed emozione. Attraverso lo slogan “Non esistono pensieri sbagliati, ma solo persone giuste con cui parlarne”, abbiamo voluto enfatizzare che non esistono pensieri sbagliati, ma piuttosto emozioni e sentimenti che, per la loro complessità, possono richiedere una riflessione più approfondita per essere compresi e accettati. In questo senso, la psicoterapia costituisce uno strumento preziosissimo. Con questa campagna – che include affissioni, attività sui social e che raggiungerà il suo apice con una experience aperta al pubblico in Piazza San Babila a Milano nella giornata del 10 ottobre – vogliamo, ancora una volta, contribuire ad abbattere lo stigma sui temi di salute mentale e dare vita a un mondo in cui il benessere psicologico possa finalmente essere messo al centro.