Da One Health a Salute Circolare. La rivoluzione necessaria. Una conversazione con Ilaria Capua, condotta da Felicia Pelagalli
Venerdì 16 febbraio 2024 Casa Recordati Italia a Milano ha ospitato la seconda Lecture con la scienziata Ilaria Capua, per parlare di Salute Circolare. Già autrice di numerosi libri sul tema, la scienziata ha condiviso la sua storia e le sue conoscenze iniziando a parlare della salute umana fino a spingersi oltre, alla salute del nostro futuro. La conversazione con Ilaria Capua è stata condotta da Felicia Pelagalli.
Dopo il benvenuto di Salvo Mizzi (Innovation & Omni Channel Customer Engagement Director, Recordati Italia), la parola è passata a Massimo Grandi (VP Southern Europe e General Manager SPC, Recordati Italia) che ha introdotto il tema della Lecture cogliendone l’anima: “Su una sfida così importante, la più grande speranza è rappresentata dall’educazione dei più piccoli all’onestà. Per le piante, per gli animali, per la nostra salute”.
Felicia Pelagalli ha poi presentato la scienziata partendo dal suo rientro in Italia dopo 7 anni in Florida: una scelta personale e professionale che si è dimostrata decisiva per tutta la popolazione italiana. Ilaria Capua è stata infatti un grande riferimento durante la pandemia da Covid-19 con la sua visione globale della salute, dopo anni trascorsi all’estero: “La pandemia ci ha dimostrato che i meccanismi della globalizzazione fanno sì che un virus arrivi da una parte all’altra del mondo in tempi brevi”.
Per parlare di Salute Circolare, Ilaria Capua è partita dal concetto d’origine: One Health, nato negli anni ’60, quando studiosi e scienziati già individuarono le correlazioni tra salute umana, animale e dell’ecosistema in cui viviamo. Non vi erano però gli strumenti adatti per approfondire tali connessioni. “La Salute Circolare è un approccio 5.0 alla salute che parte dalla consapevolezza che ciò che riguarda altre forme di vita, riguarda anche noi. La salute è un sistema che deve considerare variabili come l’economia, la globalizzazione, la comunicazione (buona e cattiva). La Salute Circolare intende trovare dei sistemi di convergenza.”
E qual è il primo passo per rendere possibile questa convergenza? Ciò a cui siamo riconoscenti a Ilaria Capua è la sua concezione di scienza condivisa, open source: la scienziata ha infatti da sempre promosso l’idea della condivisione di sequenze di dati e informazioni, renderli pubblici mettendoli a disposizione di tutti gli studiosi, al fine di studiarli collettivamente. Essere in una infosfera e produrre dati significa considerare il dato come un elemento sostenibile, utile per aiutarci a superare le difficoltà: donare il dato, per gli individui e per le imprese, significa essere sostenibili. Il vantaggio è anche economico, rendendo anche la sanità sostenibile.
Serve un approccio umano, oltre che scientifico. Serve anche curiosità, ed è qui che la scienziata durante la Lecture ha chiamato in causa i giovani. La pandemia è stata uno spartiacque da cui poter ricominciare, fronteggiando la crisi climatica che riguarda tutti, ma soprattutto le nuove generazioni. Da sola, la scienza non basta. “Servono anche le scienze sociali. Noi scienziati abbiamo il dovere di condividere e rendere accessibili le nostre conoscenze scientifiche a chiunque”.
Cosa possiamo fare per non compromettere la nostra salute e quella dell’intero sistema in cui siamo immersi? Ognuno di noi può apportare un piccolo cambiamento che, unito agli altri, diventa un cambiamento grande. L’auspicio con cui si è conclusa questa straordinaria Lecture, condiviso dalla scienziata Ilaria Capua, è quello di riparare al disequilibrio che, con i nostri comportamenti, abbiamo creato tra i quattro elementi naturali.